Quando pensiamo all’allenamento, la maggior parte delle persone immagina la spinta della panca, lo squat che porta in alto il bilanciere, la corsa in salita. In realtà, la parte più potente e trasformativa dell’esercizio si trova spesso nella fase opposta: quella in cui il muscolo lavora mentre si allunga, controllando e frenando il movimento. È la fase eccentrica, la cosiddetta “fase negativa”.

Ho conosciuto Giulia verso la fine del 2024, quasi per caso, eppure da quel momento in poi niente è stato davvero casuale. Ci siamo seduti a parlare e, fin dalle prime parole, ho capito che c’era qualcosa di speciale. Ho visto nei suoi occhi una determinazione rara, quella scintilla che fa la differenza tra il desiderare un cambiamento e il volerlo davvero costruire. Aveva un obiettivo chiaro, ma soprattutto aveva la fame di raggiungerlo. E in quel preciso istante ho capito che insieme avremmo potuto fare grandi cose.

La menopausa viene spesso vissuta come una fase difficile, caratterizzata da sintomi fastidiosi, calo di energia e perdita di tonicità muscolare. Ma non deve per forza essere così.La ricerca scientifica ci mostra che con il giusto stile di vita, in particolare grazie all’allenamento di forza, l’alimentazione proteica e un approccio consapevole, la menopausa può diventare una straordinaria opportunità di rinascita fisica e mentale.

Per decenni, gravidanza ha fatto rima con riposo. Ma oggi la scienza dice chiaramente che l’attività fisica, se ben dosata, è non solo sicura ma auspicabile anche nei mesi finali della gestazione. 

Il tiro con l’arco è una delle discipline sportive più complete e affascinanti: richiede equilibrio tra forza, tecnica e controllo mentale. Ma se chiedessimo a un atleta dove si “gioca” la vera prestazione, pochi saprebbero rispondere in termini scientifici. È un fatto: la maggior parte degli arcieri si concentra su equipaggiamento, routine e allenamenti, ma trascura due fattori cruciali che influenzano ogni freccia: la frequenza cardiaca e l’ergonomia del gesto.

Ho conosciuto Greta in palestra, e fin da subito c’è stata sintonia: determinata, grintosa, con una tecnica solida e una passione che si percepiva in ogni suo movimento. Aveva già tutto dentro di sé: la forza, la costanza, la voglia di fare bene. Le serviva solo una direzione chiara, una guida capace di valorizzare al massimo il suo potenziale. Bastava una spinta in più, un programma costruito su misura per lei, che le permettesse di allenarsi con libertà e fiducia, senza più dover pensare a cosa fare.